Valentina è una ragazza che si allena da noi.
E’ una mamma, un’imprenditrice e una sportiva. Tra le molteplici cose che ama fare nella propria vita, ha una grande passione: il flag football.
Sinteticamente: il Flag è la derivazione, priva delle protezioni ed epurata dai contatti fisici manifesti, del football americano.
Valentina ha deciso di raccontarci una storia che la riguarda. Eccola.
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Ho scoperto il flag nel 2010 ed è stato amore a prima vista.
Nel corso degli anni è diventato più di un semplice hobby domenicale e ho iniziato a giocare nel Campionato Italiano Senior L.I.F.F.
Parallelamente al Flag, a partire dal 2012, ho utilizzato il CrossFit per la mia preparazione e per migliorare il mio stato di forma, anche in questo caso è stato un colpo di fulmine.
Il CrossFit ha cambiato il mio modo d’intendere l’allenamento, ho riscontrato dei benefici nel quotidiano e ho notato un incremento delle prestazioni nel flag. Nel 2013 sono stata anche convocata al raduno della Nazionale, insomma ero gasata e in forma!
Purtroppo nel corso di una partita di campionato, il 30 giugno del 2013, nel momento di migliore forma e di aspettative sportive di sempre, mi sono rotta il legamento crociato.
Son passata dalla preparazione per il mio secondo raduno della Nazionale al decidere se intervenire chirurgicamente o meno. Come si suol dire: dalle stelle…
Nella vita, si sa, le sfortune non vengono mai sole, e a inizio Novembre mi sono fratturata il menisco. A quel punto l’intervento era l’unica strada percorribile, una soluzione che tuttavia non mi dava grandi speranze. L’ortopedico è stato lapidario e non mi ha mai nascosto l’eventualità di dover abbandonare le mie passioni legate allo sport. Insomma, non sono stati i giorni migliori della mia vita.
Sono entrata in ospedale il 16 dicembre, per uscirne il giorno dopo con un crociato nuovo e un menisco in meno (ricostruzione L.C.A. e meniscectomia selettiva). Adesso stava a me, al “calvario” post operatorio e alla rieducazione. Nonostante la mia voglia di riprendere il normale corso delle cose, ero soprattutto smaniosa di camminare e di guidare, ho dovuto fare amicizia con le stampelle. Le ho “frequentate” a casa, in azienda e in palestra. Palestra per modo di dire.
Spacchettato il ginocchio, a dieci giorni dall’operazione, potevo iniziare con la terapia.
Era il 25 Dicembre, è stato un buon regalo di Natale.
Le mie vacanze natalizie, e le settimane successive (Buon 2014!), sono state caratterizzate da un’enormità di esercizi per la mobilità articolare, nella speranza di riacquisire la completa funzionalità dell’articolazione, e da un progressivo potenziamento muscolare. Il percorso non è stato né breve né facile. Vi risparmio i dettagli e lo scoramento nel vedere tutto in salita e lontano.
Fortunatamente una buona terapia, integrata a una programmazione di CrossFit debitamente scalata e disegnata ad hoc per le mie esigenze, mi ha portato, nell’arco di un paio di mesi, a ristabilire un buon stato di forma e a riprendere a pieno regime con l’allenamento avendo ritrovato la completa articolarità e avendo ripristinato una sufficiente forza muscolare era fine febbraio 2014, e la vita tornava a sorridere.
Restava solo da riprendere con il flag, percorso più arduo, data la natura traumatica del movimento, visti i frequenti cambi di direzione e per i maggiori stress per l’articolazione.
Ma nella migliore tradizione del volere – potere, Domenica scorsa, il 9 novembre 2014, son tornata in campo in una manifestazione a carattere nazionale: “Il Gran bowl delle debuttanti” torneo nazionale svoltosi a Ferrara con la partecipazione di squadre provenienti da tutta italia. Ho giocato le 4 partite più agognate della mia vita.
Ribadisco: non è stato semplice né immediato, ma, in meno di un anno, ho ripreso a fare quello che facevo prima e agli stessi livelli. Di strada da fare ce n’è ancora molta e la farò. Tutta sulle mie gambe, ginocchio compreso!
Resto dell’idea che le cose davvero gravi nella vita siano altre, ma credo che di fronte a qualsiasi tipo di problema l’unica cosa da fare sia reagire energicamente, senza arrendersi alle prime difficoltà.
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Non male per una ragazza di 47 anni. Go Vale!